ADDIO NATHAN

Nathan Never
Sergio Bonelli Editore
2,70 €

Credo che ci sia un momento, nella vita di ogni ragazzo, in cui ci si appassiona a qualcosa che poi diventerà la chiave per le nostre scoperte future. Chi ama leggere, o lo amerà, trova spesso la via più veloce attraverso i fumetti.
La mia fortuna è stato l'aver ereditato da mio padre duecento dei primi numeri della serie di Tex Willer che ho riletto centinaia di volte sopratutto perché rappresentavano la continuazione su carta di tutti film western che lui faceva vedere a me e mio fratello.
Dopo averli consumati e abbandonati (ora li trovo illeggibili) verso i miei sedici anni il mio amico Paolo mi fece leggere un numero di Nathan Never: lui aveva una mentalità tipicamente scientifica e per questo era attirato dalla fantascienza, mentre per me Nathan divenne la chiave per entrare decisamente nel mondo dei fumetti.

Questo blog testimonia che quel mondo non l'ho mai lasciato (a differenza di Paolo), ma a Nathan l'addio l'ho dato proprio quest'anno.
Il motivo è che trovo che le storie di Nathan dell'ultimo periodo abbiano tradito definitivamente quello che per me è il senso della fantascienza e cioé immaginarsi il futuro attraverso i possibili sviluppi della scienza.
E' per questo che ho adorato la magistrale serie dedicata alla guerra tra terra e stazioni orbitanti, tanto futuribile quanto umana, ed è per questo che ho detestato le avventure di Nathan in cui il fanta di fantascienza sembrava sempre più mirare al Fantasy.
Mostri da altri universi, maestri del tempo, angeli di energia e altre mirabolanti (ma poco scientifiche) invenzioni letterarie hanno fatto sì che una delle testate di punta della Bonelli abbia perso tutto il mio interesse.
Non posso negare di aver sbirciato ancora tra quelle pagine, ma non mi sono ancora pentito della mia decisione.
Chissà, magari un giorno, o magari mai più.
Ciao Nathan.

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3 Commenti:

Alle 15 luglio 2008 alle ore 10:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

vero, mi ricordo ancora oggi il numero intitolato il monolito nero. uno spettacolo. io preferisco nick raider e dylan dog che immagino ti facciano schifo. chissà se ci sarà spazio anche per loro in questo blog. grande bepi!
teddy

 
Alle 15 luglio 2008 alle ore 11:43 , Blogger beppardo ha detto...

Nick Raider me lo passava sempre paolo, ma nonostante il mio amore per il noir non mi ha mai catturato.
Dylan l'ho letto a lungo e ne parlerò su queste pagine.

 
Alle 19 settembre 2008 alle ore 15:09 , Blogger Unknown ha detto...

Dopo un tot di anni le derive portano in ogni dove e la maggior parte di esse non portano a nulla...però c'è una crepa in ogni cosa e, come con Vasco e con i suoi eeeeeeehhhhh, mi basta uno sguardo perso nel vuoto di Nataniele che rimango secco.

 

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