FREDERIC BOILET

Made In Japan
Artisti Vari
Coconino Press
15,00 €

(Parlando della raccolta differenziata)
Lei: Ed io? Quando mi butti?
...
Lei: Il mercoledì, con i riciclabili?
Lui: Se ho te di certo non ti mollo
...
Lui: Nella via Amore non ci sono giorni di cassonetti per te!

Nel mio divagare tra i tanti autori di fumetti, solo raramente ho potuto approfondire la mia conoscenza della produzione francese.
L'occasione è arrivata grazie all'immancabile Coconino che ha proposto per l'Italia una raccolta che ha coinvolto artisti francesi e giapponesi. I primi sono stati invitati a trasferirsi per un breve periodo in una cittadina giapponese e, durante il loro soggiorno, a realizzare un fumetto che parlasse in qualche modo di questa loro esperienza, mentre ai fumettisti di casa (i cosidetti Mangaka) era stato affidato il compito di parlare di un luogo del Giappone a cui erano particolarmente legati.
Il risultato è di livello altissimo: diciassette racconti per altrettanti stili narrativi e grafici grazie ai quali ho potuto fare la conoscenza di nomi a me ancora sconosciuti.
A parte Jiro Taniguchi, di cui sono un fedele e adorante lettore, l'unico altro autore di cui sia riuscito ad approfondire la conoscenza è stato il francese Frédéric Boilet.
Il motivo è proprio lo scambio di battute (appositamente ridotto all'osso) che concludeva il suo racconto durante il quale due innamorati (lo stesso Boilet e un altra fumettista anch'essa presente nella raccolta) si interrogano su come affrontare le nuove regole sulla raccolta dei rifiuti.
A colpirmi, oltre alla bellissima frase finale, è stato lo stile con cui Boilet realizza le sue opere: ricava i suoi disegni ricalcandoli (prima) e adattandoli (poi) dalle foto che realizza.
Questa tecnica che con il fumetto sembra poco a che vedere offre al lettore una visuale totalmente originale che permette di sentirsi parte integrante delle immagini disegnate.
A questa originalità di stile si unisce la capacità di raccontare storie con semplicità e delicatezza: valori confermati anche nella sua seconda opera (pubblicata sempre dalla Coconino) intitolata "Lo spinacio di Yumiko".

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